Roma. Conviene mangiare senza limiti al mega ristorante cinese La Dogana?
A Roma apre un ristorante cinese che non è cinese. Nel senso che non sembra un classico ristorante cinese. E non solo perché propone cucina thailandese, giapponese, sudamericana. Orientale mi dicono presentando lo spazio. Quasi sterminato con 1.500 metri quadri a Via Porto Fluviale in asse con altri due “mostri” della ristorazione: Eataly Roma e Porto Fluviale. Il gigantismo sembra aver preso piede in quest’area di Roma e la selva di tavoli in grado di ospitare oltre 500 coperti è stata ricondotta a unità architettonica dal giovane Nicodemo Albanese di RPM Proget. Lo studio di architettura che ha un lungo elenco di lavori esclusivamente nel settore ristorazione ha compiuto un miracolo. Evitare la proposizione del cliché tutto legno e cineserie con una sistemazione da spazio post industriale e mantenere asciutto il layout in un ristorante che si affida al self service. Quindi caotico per definizione. Gli arredi sono disegnati e realizzati in Cina. Un buon compromesso tra risparmio e personalizzazione.
A Roma apre un ristorante cinese che non è cinese. Nel senso che non sembra un classico ristorante cinese.